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Visualizzazione dei post da luglio, 2009

Il Civis e la tutela delle antiche strade

Premessa. La Sezione bolognese di Italia Nostra - sotto la guida del Presidente pro-tempore, prof. Paolo Pupillo e dal marzo 2009 prof. Daniele Benati - fin dall’autunno 2007 ha partecipato al dibattito sul tram su gomma “CIVIS”, insieme ad altre associazioni e ai più qualificati esponenti della cultura bolognese, nell’ambito del principale fine istituzionale dell’Associazione ossia la tutela del patrimonio storico artistico (art.1 dello Statuto approvato con D.M.19/10/1999 del Ministro per i beni e le attività culturali). Italia Nostra ha inoltre manifestato ripetutamente la propria posizione – sia alla Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e alla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici, sia al Ministero per i beni culturali, sia a mezzo stampa -, posizione assolutamente contraria al passaggio del nuovo mezzo nelle strade più strette e pregevoli del centro storico: San Felice, Strada Maggiore, San Vitale, le prime due formanti il tracciato dell’

Uno sfregio a Strada Maggiore

È estate, e come tutte le estati le strade non si paralizzano per il traffico ma per i lavori di manutenzione. Dopo gli analoghi interventi sulle vie Carbonesi e Barberia, anche Strada Maggiore è stata oggetto in data odierna (22 luglio) da un rapido blitz nel corso del quale, proprio all’altezza del portico dei Servi, si è proceduto a svellere i lastroni traballanti per sostituirli con ampie toppe di asfalto. Interessando uno dei punti a più alta concentrazione di monumenti architettonici della strada, l’intervento suscita sconcerto, non soltanto per i risultati prodotti a livello estetico. La pavimentazione attuale è frutto della rimozione dei lastroni di granito effettuata nel 1984, contro la quale “Italia Nostra” sollevò ampie proteste, ma appare comunque consona al decoro di una delle più belle strade di Bologna. L’intervento odierno, che si assomma a quello dell’anno scorso nell’ultimo tratto verso la Porta, appare un vero e proprio sfregio, certo non meno grave dei “graffiti” su