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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

ITALIA NOSTRA E LA SCUOLA - CORSO PER INSEGNANTI- 7-NOV-2011

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PROGETTO NAZIONALE DI EDUCAZIONE AL PATRIMONIO CULTURALE E AL PAESAGGIO IL PAESAGGIO RACCONTATO DAI RAGAZZI. NARRAZIONI E IMMAGINI NELL’ERA DIGITALE 2011-2012 CORSO DI AGGIORNAMENTO PER I DOCENTI Educazione al Paesaggio: dalla Conoscenza e Consapevolezza alla Creatività - Seminari di avvio - “ Il paesaggio agrario, sintesi di uomo e natura” Bologna, 7 Novembre 2011 Facoltà di Scienze, 1° piano-aula delle Tesi di Laurea - Università di Bologna Via SELMI 3 Il Seminario, dedicato ai docenti, ha lo scopo di stimolare le scuole a crearsi localmente strumenti didattici basati sulla conoscenza del proprio territorio ed esportabili e confrontabili. La lettura del paesaggio e dei beni culturali, che Italia Nostra promuove, corrisponde alla formazione del cittadino attivo richiesta dal nuovo ordinamento scolastico e si declina in modalità diverse nei diversi cicli didattici. Le scuole elementari e medie potranno mettere a punto la scomp

Demolizione VIII agosto. La risposta di Italia Nostra

A seguito della conferenza stampa indetta da Italia Nostra, non stupisce il tono politico e burocratico delle risposte in difesa degli strumenti urbanistici vigenti a Bologna. Allarma, addirittura spaventa la crisi cognitiva di amministratori e di responsabili d’istituzioni definite un tempo di “alta cultura”. Considerare “città storica” l’aggregato urbano edilizio costruito fino al 1949, significa non conoscere la storia urbana degli ultimi due secoli. Significa non aver cognizione delle regole, dei meccanismi costruttivi e della struttura sociale e quindi abitativa, della città ancien regime. Significa scarsa o nulla frequentazione degli archivi catastali e delle leggi di tutela in cui si fa riferimento esplicito al Centro Storico. Significa non sapere che, dal convegno di Gubbio (1960) e dal convegno europeo di Strasburgo (1963), “città storica” sta per centro storico. I principi di restauro urbano, che avevano caratterizzato la politica urbanistica di Bologna, furono difesi da

XXX UN PROBLEMA DI DEMOCRAZIA

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Dopo avere inviato ufficialmente al sindaco Merola ed alla sua giunta tutte le considerazioni "tecniche" per cui molti cittadini chiedevano di fermarsi per un momento nell'attuazione del People Mover per discutere assieme ai CITTADINI STESSI l'opportunità di continuare per questa via oppure di prendere quella consigliata con l'apporto di VALUTAZIONI TECNICHE da un nutrito gruppo di cittadini, la risposta è stata : NESSUNA DISCUSSIONE TECNICA (nè di altro tipo), SOLO UN'ACCELERAZIONE INCOMPRENSIBILE del piano annunciato, apponendo velocemente la famosa "firma" sull'accordo con il Costruttore, firma che veniva chiesto di non apporre per il momento per non invischiarsi in PERICOLOSE QUESTIONI DI PENALI MODELLO "CIVIS" Così ora il sindaco Merola sostiene di non potere tornare indietro per non incorrere nella penale. Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere... Dov'è finita la famosa "PARTECIPAZIONE" che in

Demolizione VIII agosto. Italia Nostra lancia l'allarme: i nuovi strumenti urbanistici mettono a repentaglio il centro storico di Bologna. Invito alla conferenza stampa

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La demolizione di un edificio in piazza VIII Agosto, alla quale anche la stampa ha dato risalto nel corso dell’estate, conferma le preoccupazioni già nutrite da “Italia Nostra” in seguito all’entrata in vigore nel 2009, negli ultimi mesi della giunta Cofferati, del nuovo “ RUE - Regolamento Urbanistico Edilizio ” e degli altri strumenti della pianificazione urbanistica comunale che gli si accompagnano ( PSC, POC ). Soppiantando i princìpi del recupero urbano che proprio a Bologna erano nati e da Bologna si erano diffusi, il RUE affida di fatto al singolo progettista, che interviene su un edificio del centro storico,“le valutazioni di merito sulla individuazione delle parti di pregio storico-culturale o testimoniale”, da conservare o meno. A “Italia Nostra” questa disciplina, estremo esito della volontà di snellire ed accelerare, preoccupa molto. E allo stesso modo deve preoccupare gli organi ministeriali (la Soprintendenza e le Direzione Regionale) impegnati, pur oltre i limiti