Comitato Castiglione. Piazza di Porta Castiglione: andato in fumo anche il terzo progetto di risanamento?
Siamo stati contattati da un comitato di cittadini del quartiere S. Stefano costituitosi da parecchio tempo (1992) e che da allora continua a battersi per la salvaguardia del proprio territorio e contro i numerosi tentativi attuati fin da allora di trasformare un ambiente in partenza "qualificato" e "qualificante" non solo per chi ci abita ma per la città di Bologna, in un grande parcheggio (cosa che purtroppo è avvenuta nonostante i loro sforzi). La posizione ufficiale di Italia Nostra è da tempo quella di non aumentarne il numero in particolar modo per i "non residenti" ma di favorire invece un decremento della circolazione di mezzi privati a vantaggio del trasporto pubblico.
Il Comitato
Castiglione,
costituito da residenti della zona e da frequentatori dei Giardini
Margherita, nel 1992 si battè contro il progetto di
edificazione di un parcheggio sotterraneo, con il supporto di un
gruppo di ambientalisti. La
mobilitazione ebbe successo e il parcheggio non fu edificato.
Nel 2004 si varò un
progetto Comunale inteso a "riqualificare" la Piazza che
includeva l'abbattimento degli alberi esistenti. Il
Comitato si battè duramente contro tale progetto e lo fece con
conferenze, interviste a giornali, radio locali, ecc. e con
un esposto alla Sovrintendenza ai Beni Culturali (24 febbraio
2004) che negò l'autorizzazione.
Fu allora
elaborato dal Comune un altro progetto che non prevedeva
l'abbattimento degli alberi e neppure l'incremento dei posti-auto, ma
una loro sostanziale riduzione. Tale
progetto, redatto dall'architetto Franco Morelli, fu approvato a
maggioranza dall'Assemblea di Quartiere (16 febbraio 2005) ed ebbe
l'autorizzazione della Sovrintendenza in data 8 agosto 2005.
Il progetto è rimasto lettera morta perchè i fondi, allora
disponibili per tale lavoro, furono destinati ad altro fine. Nel frattempo sono stati legalmente aumentati
a dismisura i
posti auto per i non residenti (in
assenza però di strisce bianche per i residenti), talchè la
Piazza è ridotta a un mefitico garage.
Veniamo
al terzo progetto. Un timido tentativo di risanamento della Piazza
(ben altro numero di posti andrebbero eliminati) è stato proposto
con il piano dell'architetto Palmieri, presentato con grande battage
pubblicitario il 6 marzo 2009 nella
Sala Bianca. L'inizio dei lavori era
previsto per il luglio 2009.
Anche
questa volta la montagna ha partorito un topolino, anzi, non ha
partorito niente.
Sono
certamente aumentati i topi che la sera scorazzano liberamente
attorno all'automezzo-piadine, mentre i marciapiedi vengono rovinati
per la sosta selvaggia di auto, camper, camion e chi più ne ha più
ne metta, in
assenza di ogni intervento pubblico;
le buche sono numerose e profonde, assai peggiori, dicono, di quelle
che s'incontrano nel deserto viaggiando in jeep.
Per
ultimo (in ordine di tempo) la Piazza è stata svilita dall'arrivo di
un fastidioso "Plenty",
non un "servizio", ma un ulteriore sfregio in una zona
residenziale di qualità. I residenti, che
rimangono sul piano di guerra, hanno dovuto tollerare la messa in
opera di due
enormi condizionatori (i
locali non hanno la caldaia) che dovrebbero funzionare di giorno e di
notte, d'estate e d'inverno.
Il comune
di Bologna non esiste più, però dovrebbero essere in vita i servizi
tecnici che in una nazione civile funzionano anche in assenza della
politica. Bene, dagli uffici tecnici silenzio di
tomba e mancanza di qualsivoglia iniziativa.
Che dire?
La situazione, da tempo penosa, è ora grottesca e testimonia la
preoccupante decadenza di Bologna; amministrativa,
urbanistica, etica.
25-04-2010
Il Comitato Castiglione